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Nuovo regolamento Ecodesign (ESPR)

Consulenza Manageriale 19 settembre 2024

Approvato il 13 giugno 2024, il nuovo Regolamento UE 2024/1781 sull’Ecodesign, in sigla ESPR (Ecodesign for Sustainable Products Regulation), entrato in vigore il 18 luglio.

 

I contenuti di questo regolamento sono molti e vasti: non solo viene introdotto un quadro di riferimento affinché una progettazione sia considerata ecocompatibile, ma introduce anche criteri da rispettare per i prodotti immessi nel mercato comunitario e istituisce un “passaporto digitale” dei prodotti.

 

Ultimo, ma non importanza, viene messa mano anche agli appalti pubblici verdi e all’uso di prodotti invenduti (rispettivamente capo X e capo VI). Insomma, si tratta di un gran polverone, che di seguito cercheremo di chiarire.

 

Tutti gli interventi sopra espressi ricadono all’interno di un singolo, grande obiettivo: migliorare le performance energetiche e ambientali dei prodotti e al tempo stesso avvicinare il mercato ad un modello di circolarità.

 

La legge rientra in un più ampio percorso, iniziato nel 2019 tramite l’adozione dell’European Green Deal, ma che ha avuto la spinta principale tramite il nuovo “Circular Economy Action Plan”, adottato nel marzo 2020. Negli ultimi quattro, la commissione ha lavorato molto a questo regolamento, tramite molteplici consultazioni pubbliche e rivisitazioni, per giungere al documento odierno in maniera condivisa.

 

Il Regolamento si applica a tutti i prodotti fisici immessi nel mercato europeo, compresi prodotti intermedi e componenti.

Fanno eccezione i seguenti:

 

· Alimenti e mangimi;

· Fertilizzanti;

· Medicinali (anche veterinari);

· Piante, animali e microorganismi vivi;

· Prodotti di origine umana;

· Prodotti di piante e animali collegati alla loro futura riproduzione;

· Veicoli agricoli e forestali, veicoli a motore delle categorie L, M, N e rimorchi in categoria O.

 

Come previsto all’articolo 4, è demandato ad un organo competente la redazione, per ogni tipologia di prodotto, dell’elenco dei parametri per una progettazione ecocompatibile.

Una lista parziale di aspetti da tenere in considerazione (se pertinenti) è la seguente:

 

· Durabilità e affidabilità;

· Riutilizzabilità e riparabilità;

· Possibilità di manutenzione e ricondizionamento;

· Presenza di sostanze che destano preoccupazione;

· Consumo di energia, acqua e risorse;

· Impatti ambientali, compresa l’impronta di carbonio;

· Contenuto riciclato;

· Produzione prevista di rifiuti.

 

Una volta entrati in vigore gli atti delegati, non sarà possibile immettere nel mercato prodotti che non rispettino tali criteri. Volte alla ricerca di una comunicazione efficace, se del caso, potranno essere istituite delle “classi di prestazione” dei prodotti, basate su caratteristiche misurabili.

 

Inoltre, i prodotti immessi sul mercato dovranno essere accompagnati da un “passaporto digitale”, correlato tramite un identificativo univoco. Non sono ancora disponibili dettagli sull’applicazione precisa del passaporto digitale, lasciata ad un atto delegato, se non che:

 

· Il sistema digitale deve essere in un formato interoperabile e leggibile meccanicamente;

· Non deve contenere informazioni sui clienti, a meno di loro consenso;

· Deve garantire miglior tracciabilità lungo la catena del valore e fare in modo che i soggetti nella catena del valore abbiano facile accesso alle informazioni sui prodotti;

· L’accesso al passaporto digitale da parte dei soggetti interessati è facile e gratuito.

Inoltre, tutti i dati nel passaporto digitale saranno consultabili anche da un portale web pubblico.

 

Non solo il passaporto permetterà di accedere in maniera facile e completa alle informazioni: è prevista anche una rimodulazione delle etichette, la cui attuazione è lasciata ad un altro atto delegato, in modo che vengano garantite alcune informazioni minime a diretto accesso. Viene inoltre categoricamente vietato l’uso di etichette che possono indurre in errore o confondere i clienti.

 

Ma, in pratica, cosa accadrà? Sul breve periodo nulla: questo regolamento vuole essere un framework legislativo, per il quale saranno necessarie atti delegati per ogni tipologia di prodotto e leggi nazionali specifiche. L’organo delegato per questi approfondimenti sarà “Ecodesign Forum” (articolo 19 e 20), una sorta di arena all’interno del quale legislatori e gli stakeholders principali si daranno battaglia per concordare le applicazioni ai vari prodotti. La prima tappa sarà l’istituzione del Forum, prevista nel terzo trimestre 2024: i lavori inizieranno alla fine del 2024, con le prime pubblicazioni all’incirca nel secondo trimestre 2025.

 

Il percorso per l’introduzione dei passaporti digitali è più lungo: l’unica data certa, per ora, è che entro il 19 luglio 2026 dovrà essere istituito un registro digitale per l’inserimento, almeno, degli identificativi univoci dei prodotti.

 

Eventuali danni subiti dai consumatori saranno attribuiti direttamente al fabbricante del prodotto (se estero, diventa l’importatore e se quest’ultimo non disponibile, diventa il fornitore dei servizi di logistica).

 

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Accanto a questi aspetti, come anticipato all’inizio, nel Regolamento ESPR si interviene (in maniera marginale) in altri due ambiti: appalti pubblici verdi e uso di prodotti invenduti. Nel primo caso, si introduce un riferimento alle “classi di prestazione” dei prodotti durante gli acquisti da parte delle pubbliche amministrazioni: in Italia, questo dovrà essere integrato, dove necessario, negli attuali CAM.

 

L’intervento sui prodotti di consumo invenduti è più importante. Innanzitutto, dal 19 luglio 2026 ci sarà il divieto di distruzione dei capi di abbigliamento e calzature invenduti. In secondo luogo, gli operatori economici dovranno adottare le misure ragionevolmente necessarie ad evitare di dover distruggere prodotti invenduti. Infine, questi dovranno divulgare al pubblico informazioni sul numero di prodotti invenduti di cui ci si è disfatti, il motivo e come sono stati smaltiti.

 

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Dobbiamo aspettarci cambiamenti importanti nei prossimi anni: SEA Consulenze e Servizi potrà aiutarvi a districarvi meglio in questo mondo in continua evoluzione. In particolare, possiamo aiutarvi a sviluppare un approccio LCA, anche tramite assesment per specifici prodotti, che vi indirizzi verso buone pratiche di ecodesign.

 

Team di sostenibilità e management:

Erica Ambrosi (erica.ambrosi@seaconsulenze.it)

Matteo Buffa (matteo.buffa@seaconsulenze.it)

Mattia Scottini (mattia.scottini@seaconsulenze.it)

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