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Sostenibilità e direttive europee CSRD – ESRS

Consulenza Manageriale 17 settembre 2024

Il lungo iter italiano ha visto una prima consultazione pubblica terminata il 18 marzo 2024, e una successiva stesura dello schema da parte del Consiglio dei ministri. Il decreto-legge, poi passato nelle mani del parlamento e delle varie commissioni parlamentari, è così diventato definitivo.

 

Il Decreto legislativo 125/2024 definisce gli obblighi e le tempistiche di rendicontazione per le imprese operanti sul territorio dell’UE, che dovranno rendere pubblici i dati sul loro impatto sull’ambiente, sulle persone, sul pianeta e sui rischi di sostenibilità a cui sono esposte.

 

Le tempistiche definite dall’Italia sono:

  • per le grandi imprese di interesse pubblico (con più di 500 dipendenti) già soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria: pubblicazione dei dati nel 2025 relativi all’anno finanziario 2024;
  • per le grandi imprese non ancora soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria (con almeno due dei seguenti criteri: più di 250 dipendenti medi annui, 50 milioni di euro di fatturato netto, 25 milioni di euro di attivo stato patrimoniale): pubblicazione dei dati nel 2026 relativi all’anno finanziario 2025;
  • per le PMI quotate: pubblicazione dei dati nel 2027 relativi all’anno finanziario 2026 (escluse le microimprese);
  • Le PMI possono scegliere di non partecipare fino al 2028: scadenza della pubblicazione dei dati nel 2029.

Ma cosa prevede il bilancio di sostenibilità? Il bilancio di sostenibilità ha assunto il ruolo centrale nel comunicare l'impegno delle imprese verso la sostenibilità, offrendo una panoramica più ampia del quadro finanziario dell’azienda, includendo anche considerazioni sociali, ambientali e di governance delle attività aziendali. Esso permette agli stakeholders di conoscere a fondo la realtà aziendale e a quest’ultima permette di analizzarsi a fondo e identificare percorsi di miglioramento.

 

Al fine di armonizzare, comunicare in maniera efficace le informazioni ed essere facilmente verificabile, l’UE ha promosso e reso obbligatorio un proprio standard di rendicontazione, chiamato ESRS (European Sustainability Reporting Standard). Quest’ultimo è suddiviso in molteplici sezioni che, tramite un approccio basato su una doppia materialità, includono tutti gli aspetti interni ed esterni rilevanti, in ottica ESG. I temi principali inseriti sono:

  • Temi ambientali, come gli impatti su atmosfera, acqua e terreno e la modifica degli ecosistemi
  • Temi sociali, con un’attenzione non solo al benessere dei lavoratori, ma alla sostenibilità dell’intera filiera del valore;
  • Temi di governance, dove rientra la conduzione responsabile dell’impresa, la trasparenza della comunicazione e le relazioni con gli stakeholders.

Prima di redigere il bilancio, le aziende devono identificare i temi considerati “materiali”, ossia rilevanti, tenendo a mente i propri bisogni e quelli degli stakeholders. A questo punto, vengono approfonditi quelli ritenuti di maggior impatto, tramite un’analisi e interpretazione dei dati raccolti nel corso dell’anno precedente. Una cosa è sicura: affinché sia efficace, è necessario tempo e cura da parte dell’organizzazione stessa.

 

SEA Consulenze e Servizi è al vostro fianco per aiutarvi a raccogliere le informazioni e costruire insieme il vostro bilancio di sostenibilità, secondo gli standard europei ESRS.

Non esitare a contattarci per qualsiasi chiarimento, scrivendo a

erica.ambrosi@seaconsulenze.it,

matteo.buffa@seaconsulenze.it e

mattia.scottini@seaconsulenze.it

 

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