Eco-Innovation Academy nasce nel 2017 dalla collaborazione tra Ecoopera e Trentino Sviluppo che trova origine nella ricerca e radicamento di una offerta di Alta Formazione Ambientale in Regione, capace di sviluppare nuove competenze per rafforzare innovazione e competitività nelle imprese, di vincere la sfida della green economy, di generare capacità per produrre beni e servizi a basso impatto per uno sviluppo realmente sostenibile.
Nel 2019 questa collaborazione si è arricchita con l'inserimento in Agenda dei contributi di importanti partners, come Habitech e GBC Italia. Traino dei progetti di innovazione verde in Progetto Manifattura.
L’Academy è aperta alle aziende e alle pubbliche amministrazioni che vogliano approfondire i temi legati all’innovazione, alla sostenibilità, all’economia circolare e al green building; ma anche ai professionisti che desiderano integrare le proprie competenze o crearsi nuove opportunità legate alle tematiche sensibili e di sicuro sviluppo della green economy.
I corsi erogati dal mese di settembre a dicembre 2019 dal Gruppo Ecoopera, congiuntamente ai partner dell'Eco Innovation Academy hanno visto l'erogazione di decine di ore di formazione, con grande apprezzamento da parte di tutti.
I percorsi formativi riguardano:
- Certificazioni in edilizia;
- Green building – edilizia sostenibile;
- Normativa ambientale;
- Energie rinnovabili ed efficienza energetica;
- Gestione ambientale dei cantieri ed attività produttiva
È previsto il riconoscimento crediti sia professionali, da parte degli ordini aderenti, che concessi da SEA Consulenze e Servizi per Aspp/Rspp e CSP/CSE, formatori della sicurezza, datori di lavoro Rspp, tecnici competenti in acustica.
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Proponiamo nelle schede qui sotto gli ABSTRACT dei temi formativi ambientali proposti dalla nostra azienda
La gestione dei cantieri edili o infrastrutturali è sempre più complessa e soggetta a rischi non più solo economici ed imprenditoriali, ma anche ambientali e giuridici, specie in termini di sanzioni. Le normative tecniche e sanzionatorie entrano sempre più nel dettaglio delle problematiche ambientali che tipicamente si incontrano nella quotidianità del cantiere. Una corretta gestione delle problematiche ambientali di cantiere serve anche ad ottimizzare le risorse e garantisce ampi benefici in diversi ambiti, dal contributo al miglioramento delle condizioni di sicurezza a una migliore accettabilità della presenza del cantiere da parte della popolazione. Infatti la grande diffusione dei cantieri comporta che una loro scorretta gestione estenda in maniera significativa i suoi impatti nel tempo e nello spazio. Questo percorso insegna soprattutto a programmare con visione innovativa e secondo una logica di prevenzione su scale temporali adeguate.
Il tema dei Criteri Ambientali Minimi da osservare nelle procedure di assegnazione degli appalti pubblici per la fornitura di beni e servizi ha preso progressivamente piede anche nel diritto e nella prassi amministrativa italiana almeno a far data dal 2003. La recente emanazione del nuovo Codice degli Appalti Pubblici (D.Lgs. 50/2016) e di una serie oramai nutrita di decreti ministeriali in materia rende utile però un approfondimento sul tema e sulle implicazioni pratiche per tutti gli operatori del settore appalti (imprenditori, liberi professionisti, amministratori pubblici). Questo corso breve intende offrire a tutti gli interessati un’analisi dettagliata dei principi generali del Green Public Procurement e della integrazione ambientale nelle forniture pubbliche, per passare poi ai metodi applicabili ed in particolare a quello dei CAM (Criteri Ambientali Minimi).
Questo corso si pone l’obiettivo di fornire agli attori del settore (aziende, studi professionali, pubblica amministrazione) gli elementi necessari per una corretta gestione degli adempimenti e delle autorizzazioni ambientali. In particolare, si analizzeranno: AIA (adempimenti normativi, iter istruttorio, aspetti tecnici, sanzioni); Acqua (scarichi acque reflue domestiche e industriali, iter autorizzativo); Aria (adempimenti normativi, iter autorizzativo emissioni in atmosfera); Rifiuti (adempimenti normativi, aspetti tecnici, autorizzazioni, sanzioni); Rumore esterno (limiti di emissione ed immissione, adempimenti normativi, requisiti acustici passivi degli edifici); Valutazione di impatto ambientale (procedura di VIA, studio di impatto ambientale, iter istruttorio); Valutazione ambientale strategica (procedura di VAS, rapporto ambientale, iter istruttorio).
Gli illeciti in materia ambientale nelle imprese stanno aumentando per importanza e numero, in parallelo alla crescente attenzione del legislatore ed al rafforzamento della vigilanza preventiva e della repressione. Più illeciti, più controlli, più sanzioni: con forti rischi soprattutto per le realtà produttive, specie se medie e piccole. Per contro, il livello di conoscenza del tema e soprattutto delle conseguenze degli illeciti per le persone fisiche e per gli enti appare ancora carente. Servono dunque più strumenti e opportunità di formazione, alla portata di amministratori pubblici, imprenditori e liberi professionisti, in primis, ma anche dei privati cittadini, ma parallelamente occorre più impegno negli enti interessati – aziende, enti pubblici, enti non profit ma in particolare negli enti federativi di secondo grado – per promuovere la formazione, anche sugli illeciti ambientali. Il corso vuole essere una risposta concreta a questa esigenza, impostando un metodo di prevenzione diffusa.
Il corso è composto di tre moduli strettamente propedeutici che si addentrano in un complesso sistema tecnico, scientifico e normativo che regola le sostanze chimiche, non solo quelle pericolose, in Europa. Dalla sintesi o estrazione fino all’oggetto o uso finale tutto il percorso ha dei soggetti chiamati a rispondere della produzione e distribuzione di informazioni. Chi partecipa al corso conoscerà la filosofia di sistema normativo molto corposo e complesso, tra i più evoluti al mondo, si arricchirà di conoscenze di base indispensabili per ogni valutazione di tipo ambientale. Corso fondamentale per produrre nuovi processi produttivi; indispensabile per governare le catene commerciali di approvvigionamento senza rischio di blocco “no data no market”. Chi produce o vende articoli (oggetti) deve conoscere i fondamenti di questa normativa o verrà compromessa la sua competitività. L’utilizzatore a valle deve poter leggere ed applicare i documenti che riceve per un uso sicuro della sostanza.
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Il passaggio da una economia basata su combustili fossili ad una basata su fonti rinnovabili non è più una semplice tendenza alla moda: è parte integrante della grande transizione socioeconomica resa necessaria dalle sfide climatiche e di sostenibilità. Gli operatori economici e persino i cittadini sono chiamati ad interagire in questo processo. Il corso, aperto a tutti, offre una sintetica ma completa panoramica sulle varie tipologie di fonti rinnovabili, sulle principali normative di riferimento, sulle risorse pubbliche e private a supporto della transizione: per cogliere al meglio le opportunità derivanti dalla produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili. Ma soprattutto vuole aiutare a costruire concreti percorsi di innovazione che conducano a significativi risparmi di denaro e di tempo.
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In uno scenario di crescente attenzione per la sostenibilità dei modelli di sviluppo e di welfare, acquista sempre maggiore spazio la green economy: un ripensamento integrale dei sistemi di produzione e consumo, oltre che dell’intera impostazione delle nostre società, più sensibile alla sostenibilità anche ambientale. Purtroppo questa transizione viene frenata dalla difficoltà di reperire risorse adeguate per attuare la trasformazione verde. Le risorse ambientali – intese non solo come i mezzi a sostegno di iniziative a favore dell’ambiente ma anche quelli ricavabili dall’ambiente stesso e da una sua accorta valorizzazione – sono tuttora un mondo sconosciuto ai più e spesso vengono sminuite alla sola componente finanziaria (i fondi per l’ambiente). Il corso intende offrire agli operatori interessati un’impostazione metodologica per costruire un proprio sistema di valorizzazione profonda delle risorse per l’ambiente, capace di intercettare e condividere tutte le migliori opportunità, adeguandole anche ai contesti e/o alle situazioni concrete.
Un laboratorio pensato per comprendere le possibilità di internazionalizzazione dei servizi ambientali e testare gli sprechi di risorse e i margini di risparmio possibili per la propria azienda o i propri clienti su tutti i costi ambientali: consumi, spese, tasse, sanzioni, risarcimenti, costi di consulenza per rimediare a inefficienze e mancanza di programmazione. Risparmiare significa guadagnare. Una giornata studio suddivisa in mattino di impostazione e pomeriggio di applicazioni pratiche: dapprima si getteranno solide basi di metodo per costruire un proprio sistema pianificato di risparmio su tutti i costi legati ai profili ambientali; poi si analizzeranno insieme, caso per caso, le realtà aziendali e professionali dei singoli partecipanti.
Il percorso in quattro tappe è finalizzato alla conoscenza del panorama normativo di settore, della normativa tecnica, dei fondamenti dell’acustica ambientale ed all’acquisizione delle metodologie e degli strumenti per la valutazione della tollerabilità o della accettabilità dell’inquinamento acustico o del disturbo proveniente da una qualsiasi sorgente. Il corso è rivolto a tecnici e consulenti che si occupano delle materie di sicurezza e di rischio ambientale, ai funzionari degli uffici tecnici, ai tecnici aziendali preposti
La normativa sui rifiuti continua a registrare modifiche e nuove figure. Da un lato, si introducono nuove prescrizioni di larga applicazione (si pensi ai requisiti del responsabile tecnico) e conseguenti sanzioni, dall’altro si valorizza sempre più il rifiuto come risorsa nel contesto dell’economia circolare. Le aziende che quotidianamente si trovano a trattare e movimentare rifiuti, di qualsiasi tipo, sono le più esposte ai rischi di sanzioni penali o amministrative, che colpiscono sia le persone fisiche sia gli enti di appartenenza (D.Lgs. 231/2001). Ma rappresentano anche il terreno più ideale per sperimentare e consolidare idee, metodi, prassi innovative verso un’economia realmente circolare. Questo corso aiuta a conoscere i concetti di base, impostare metodi operativi, gestire le varie situazioni, prevenire i rischi, anche sanzionatori, aggiornando anche su tutte le novità più recenti. Al tempo stesso aiuta a programmare con visione innovativa e secondo una logica di prevenzione su scale temporali adeguate.
Una mezza giornata di assaggio e test molto stimolanti per capire meglio cosa aspetta chi deve superare l’esame di Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti. Illustrazione chiara della nuova normativa per conseguire o mantenere il titolo di RTGR, delle modalità di esame, che nel primo anno si sono rivelate davvero difficoltose in tutta Italia, e poi test di ingresso, simulazioni, chiarimenti in tempo reale, per capire quanta strada manchi ancora alla meta non agevole del superamento dell’esame. Utile anche per chi stia valutando se intraprendere la professione di Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti. Il workshop serve inoltre come introduzione ai due percorsi più articolati (C11 e C12).
Un percorso preparatorio all’esame attento alle esigenze e alle situazioni individuali di ciascun corsista. Questa prima parte si focalizza sui quesiti obbligatori per tutte le categorie. I docenti si alternano nel percorso, a seconda dei singoli temi trattati, per garantire specifiche competenze, e operano anche come esercitatori pratici, insieme al tutor.
Un percorso preparatorio attento alle esigenze e alle situazioni individuali di ciascun corsista. Questa parte si focalizza invece sulla serie di quesiti inerenti le Cat. 1-4-5. I docenti si alternano nel percorso, a seconda dei singoli temi trattati, per garantire specifiche competenze, e operano anche come esercitatori pratici, insieme al tutor.
La Due Diligence Ambientale (DDA) viene definita come una tecnica di indagine finalizzata alla verifica, individuazione e quantificazione di passività di tipo ambientale presenti in un sito a supporto del potenziale acquirente del sito medesimo. Sempre più aziende, enti e persino persone fisiche, in vista dell’acquisto di terreni, edifici, impianti o anche intere compendi aziendali a qualsiasi titolo coinvolte in passato da attività industriali ambientalmente impattanti avvertono la necessità di disporre una DDA. La DDA è uno strumento rilevante in questa prospettiva, perché permette di ricostruire e quantificare l’esatta situazione del rischio. Se non si analizzano a fondo le c.d. passività ambientali, si rischiano poi perdite economiche ingenti. Questo webinar ci aiuta a capire meglio cos’è la DDA, chi la realizza, perché disporla, come si svolge e come possiamo utilizzarla al meglio per la cura dei nostri interessi patrimoniali, oltre che per cautelarci contro responsabilità penali e persino civili.
Un webinar per studiare assieme a esperti di varie discipline le modalità di ricerca di nuovi mercati, clienti e partner nella Green Economy globale. Farsi un’idea chiara di opportunità e rischi per chi vuole realizzare servizi ambientali fuori dal piccolo contesto locale e nazionale italiano, in Europa e nel Mondo. Il format prevede uno stile “radiofonico”, dove gli ospiti si alternano rispondendo alle domande del moderatore e dei partecipanti. Lo scopo è consentire una discussione dinamica e animata con professionisti qualificati.
Non ci sono più discariche, tanto meno per i rifiuti che produce l’edilizia. La crisi del mercato immobiliare ha solo attenuato il problema, che resta un pesante fardello per le imprese e le proprietà: Rifiuti speciali, e speciali pericolosi, spesso mischiati, con conseguente aggravarsi dei problemi di costo per smaltirli e per le conseguenze sulla salute e la sicurezza ambientale. Serve un nuovo paradigma: il rifiuto di cantiere, o non si produce, oppure si decide il suo destino già dalla progettazione degli immobili. Esiste già un filone premiante, che viene dai grandi attori del Real Estate che richiedono contenitori edilizi green certificati, a basso impatto – anche sul fronte rifiuti - e che applicano la due diligence ambientale per il patrimonio edilizio esistente. Di contro vanno gestite migliaia di cubature che già oggi vanno sostitute nel tessuto urbano delle nostre città: ogni decennio ha prodotto la propria specifica composizioni di materiali da costruzione, come una impronta che ci lascia in eredità una enorme quantità di rifiuto da demolizione da gestire, non più solo amianto: anche per questo serve un nuovo approccio. La demolizione selettiva, lo strip out, la scheletrizzazione degli edifici ancora da recuperare: da affrontare nell’ottica del recupero e della certificazione dei materiali. Questi tre temi, sono oggi centrali per il futuro del costruire; un futuro che promette rifiuti zero.
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